martedì 5 febbraio 2013

Recensione: Giuseppe Balsamo, Conte di Cagliosto

Buon pomeriggio!!!
E' da un po' di mesi che mi è venuta la fissa per le "cose vecchie", sapete gli oggetti di una volta, un po' impolverati ma con un fascino incredibile??? Ma si che lo sapete!
Fosse per me girerei tutto, tra mercatini e rigattieri, ma un po' la mancanza di soldi e un po' la mancanza di pazienza da parte della mia metà, mi limito ad un mercatino al mese!
Bello, bello, bello, ma le mie varie avventure alla scoperta del grande affare ve le racconterò in un'altro post!

Una delle bancarelle che mi attira di più è sicuramente quella dei libri. Libri ad un prezzo veramente irrisorio. Tutte le volte che mi porto via tre o quattro volumi a meno di 10€ mi sembra di commettere un furto!!!
Una delle prime volte, ho trovato questo:

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Edizione 1948, 65 anni!
 
Giuseppe Balsamo3_web

 
Leggerlo è stato un onore, un'emozione, rivivere oltre che la storia raccontata anche la storia del libro stesso, di chi l'ha posseduto. Ridargli una nuova vita, un nuovo valore e una nuova casa. Troppo bello! Senza contare il fatto che mi è pure piaciuto.

"Giuseppe Balsamo" è stato scritto nel 1848 da Alexandre Dumas, ed è il primo volume del Ciclo di Maria Antonietta e della Rivoluzione.
 La storia è incentrata sul negromante, mago, stregone, scienziato, nobil uomo Giuseppe Balsamo Conte di Cagliostro.
Dopo essersi salvato da una terribile tempesta il Conte trova riparo nel castello di un nobile in rovina, il Barone di Taverney. Per varie coincidnze la Delfina, nel suo viaggio verso Parigi, decise di fermarsi proprio in quella "casa sventurata". Colto dal panico di non poter accogliere degnamente una futura regina, il barone chiede aiuto al suo ospite, che in men che non si dica allestisce un banchetto degno della visita regale. La Delfina stupita da questa accoglienza, chiede come è stato possibile preparare tutte quelle leccornie e far giungere tutti quei frutti squisiti da paesi lontani, nei soli quindici minuti che aveva lasciato intercorrere tra il suo annuncio e il suo arrivo. Fu così che gli venne presentato Balsamo, descrivendolo come un negromante. la Principessa curiosa come solo lei poteva esser,e chiede subito all'interlocutore di leggere nel suo fututo. Ovviamente Balsamo, che conosceva benissimo il futuro nefasto della giovane, si rifiuta; ma difronte all'ordine esplicito di Maria Antonietta è costretto a rivelarle, in segreto, ciò che il suo regno le riserverà. Come prevedibile per una nobil donna dell'epoca difronte a tutte queste emozioni, fu colta da un tracollo nervoso e svenne.
La fanciulla si riprende solo quando le giunge un biglietto da Parigi che le intimava di accellerare il viaggio, in quanto Madame du Barry  stava cercando in tutti i modi di essere presentata a Corte.
Questo è uno dei tanti episodi narrati nel libro.
Parallelamente si svolge anche la storia privata di Balsamo.
La sua storia d'amore con Lorenza Feliciani, legata al marito da un sortilegio, una sorta di ipnosi. Sono le sue ripetute fughe a dare movimento a tutto il romanzo, quasi tutto quello che Balsamo fa, lo fa per lei, per ritrovarla.
Terzo filone è l'Alchimia. La ricerca dell'eterna giovinezza perpetuata da Althotas il maestro del Conte, che in questi spezzoni di romanzo è chiamato Acharat.
Questa forsennata ricerca si concluderà nel modo peggiore per entrambi gli uomini...

Giuseppe Balsamo2_web
 
Il romanzo è pieno di racconti e di personaggi, è suddiviso in piccoli capitoli ed è di facile lettura.
Per una persona appassionata del genere, un misto tra magia e pre rivoluzione francese (chi è cresciuto guardando Lady Oscar insomma... hehehe) è sicuramente il libro adatto.
Ammetto che prima di questo romanzo la mia conoscenza di Alexander Dumas era limitata a "I tre moschettieri" (che non ho letto) e ad "Il conte di Montecristo" (che non ho letto), quindi si può dire che era pari a zero!
Dopo questo credo che leggerò sicuramente anche altri suoi romanzi!

Voto: 4/5 Bello mi è piaciuto, di facile lettura, interessanti i personaggi. Avrei forse preferito si concentrassse di più sulla figura di Cagliostro come alchimista, ma effettivamente non era il libro giusto per farlo (provvederò al più presto con altre letture!). In particolare mi è piaciuta, mi ha fatto tenerezza, la figura di Luigi XVI come orologiaio. Sapevo che il Re era un'appassionato di orologeria, ma il modo, la scenetta con qui Dumas ha riproposto questa peculiarità del personaggio mi è proprio piaciuta!

Qui vi posto una foto di Dumas scattata da Nadar, aveva proprio una facciona simpatica!

File:Nadar - Alexander Dumas père (1802-1870) - Google Art Project 2.jpg
Questa immagine l'ho presa da Wikipedia qui potete trovare la pagina originale con tutti i dati.

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